
Tasse sulla casa: ecco quali sono quelle da pagare
Le tasse sulla casa vengono definite “tasse di mantenimento”, e sono tre da versare al Comune, ovvero l’Imu, la Tasi e il Tari. Ma quando si pagano? E chi deve farlo e perché? Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.
L’Imu
L’acronimo Imu sta per Imposta Municipale propria, un tributo istituito nel 2011 (sotto il governo Monti), e devono pagarla i proprietari di fabbricati o aree fabbricabili e terreni, i locatari di immobili (anche quella da costruire, in costruzione o concessi tramite la locazione finanziaria), chi ha un diritto reale di usufrutto su abitazioni e superfici, i concessionari di aree demaniali e dei coniugi a cui sono stati assegnati delle case in separazione legali o scioglimento o cessazione degli effetti civili matrimoniali, ma solo se si tratta di case di lusso.
Questa imposta si paga tramite il Modello F24, in due rate, a metà giugno e a metà dicembre. Il calcolo di tale tassa si può effettuare tramite un CAF, e la somma varia a seconda delle categorie catastali.
La Tasi
La Tassa sui Servizi Indivisibili del Comune, non si paga più dal 2019, e l’anno seguite è stata istituita una nuova Imu ma è comunque da citare. Essa veniva pagata da chiunque possedesse un’immobile e anche chi lo usava, quindi dovevano versarla sia locatari che conduttori, se diversi dal possessore.
Anch’essa si pagava con il Modello F24, inserendovi il numero catastale e il numero degli immobili, oltre al saldo da pagare, ed anche in questo caso si poteva pagare in due rate, a metà di dicembre e giugno. Secondo il comma 675 delle Legge 147 del 2013, la base imponibile della Tasi era la stessa dell’Imu, e la sua aliquota di base era pari allo 0,1 %, ma sempre secondo la medesima legge il Comune poteva ridurre l’aliquota fino all’azzeramento.
La Tari
Alla tassa sulla casa si può aggiungere anche quella per i rifiuti, ovvero la Tari, introdotta nel 2014, e destinata a finanziare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Chiunque sia titolare di locali o aree scoperte, è tenuto a pagarla.
Questa tasse si può pagare come qualunque bolletta presso gli uffici postali o altri servizi di pagamento, compresi quelli digitali, allegando sempre il modulo di versamento al modello F24 delle tasse. Per calcolare l’importa da versare gli utenti del servizio di suddividono in quelli di utenze domestiche e non, ovvero le utenze dei privati e quelli di altre utenze. Per i primi c’è una tariffa ordinaria del 2,72 % al netto provinciale, mentre le seconde vanno da 2,94 a 17,47 %, a seconda dell’attività.