
Mercato immobiliare e investimenti: cosa aspettarsi dal 2023
Ci sono diversi trend molto interessanti e in crescita che riguardano gli italiani. Tra i settori più forti ed evidenti vi sono quello della sostenibilità, dell’innovazione e della digitalizzazione, che sono di grande interesse politico a livello internazionale, vi è il food delivery, il settore delle scommesse sportive, come dichiarato più volte da NetBet che ha anche avviato da poco tempo una partnership con Skywind, ma, come spiegato anche dal Corriere, vi è un vero e proprio boom legato agli investimenti nel mercato immobiliare nel Vecchio Continente e anche in quello italiano, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti “Corporate”.
Il 2022 dovrebbe essere chiuso davvero con il botto. Non è un caso, infatti, che gli investimenti abbiano già toccato i massimi storici, ma d’altro canto hanno fatto registrare un forte aumento sia i prezzi degli immobili che le operazioni di compravendita.
Dando uno sguardo al futuro, invece, c’è il forte rischio che tutto questo entusiasmo possa raffreddarsi nel giro di breve. Ad ogni modo, le ultime indagini svolte hanno messo in evidenza come il mercato immobiliare italiano può contare su svariate aree che hanno dei margini di crescita davvero importanti, in modo particolare tutte quelle che sono correlate a dei quartieri che hanno bisogno di interventi di rigenerazione urbana.
I quartieri in Italia da riqualificare
L’argomento della rigenerazione urbana è piuttosto delicato tra gli addetti ai lavori. Secondo recenti statistiche, pare che siano oltre tre milioni gli italiani che passano la loro quotidianità vivendo in quartieri che hanno urgente necessità di subire un intervento di rivitalizzazione, distaccandosi da tutti quei parametri e concetti su cui si basarono i progetti originari degli stessi quartieri.
Complessivamente, si stima che siano più di 73 mila gli edifici su cui sarebbe necessario intervenire in modo urgente e immediato, quantomeno per rallentare un degrado che ormai è già inesorabilmente partito. Ed è chiaro che si tratta di un tema che dovrebbe entrare ben presto nell’agenda del Governo.
L’importanza di coinvolgere i privati
Stando alle ultime ricerche, solamente nelle zone metropolitane si trovano qualcosa come 25 mila edifici residenziali che si devono per forza di cose rivitalizzare, mentre sono oltre 9 milioni gli uffici dismessi. Nell’opera di rigenerazione urbana, un ruolo fondamentale dovrebbe spettare ai privati. Sono questi ultimi che potrebbero garantire uno stimolo notevole al programma di recupero.
Un coinvolgimento che, all’interno delle ultime proposte governativo, non era presente, ma che oggi potrebbe rivelarsi decisivo e risolutivo. D’altro canto, c’è sempre il rischio, sotto forma di scure, che la politica estremamente austera messa in piedi dalla Bce potrebbe rallentare e bloccare definitivamente questo progetto di rigenerazione urbana.
Se i tassi sono più alto, finanziarsi diventa più costoso
Altri studi hanno messo in evidenza come il panorama del credito, a maggior ragione in seguito ai corposi aumenti dei tassi di interesse, sta cambiando in modo evidente. Il prezzo dei mutui sta salendo in modo inesorabile ed è chiaro che, di pari passo, l’impegno e gli sforzi dal punto di vista economico che stanno sostenendo le famiglie per provvedere all’acquisto di una casa, a breve potranno non essere più sostenibili.
Infatti, a un’operazione di compravendita si deve dedicare oltre il 23% del reddito, rispetto al 19,4% di dodici mesi or sono. Si tratta di un trend comune un po’ a tutte le province sul territorio italiano. In cima alla classifica, però, c’è Milano, ovvero la provincia che richiede uno sforzo maggiore per provvedere all’acquisto di un’abitazione e che ha fatto registrare la maggiore crescita in tal senso.
Se gli investimenti in campo immobiliare sono aumentati nel 2022, pare che con il nuovo anno lo scenario potrebbe mutare. Infatti, le aspettative per il 2023 sono diverse e portano a pensare come si possa verificare un raffreddamento dei mercati. A preoccupare gli operatori sono tematiche sempre più delicate, come ad esempio il continuo incremento delle spese di costruzione, ma anche l’eterno problema della volatilità dei prezzi delle materie prime e un’inflazione che non smette di salire.