Case antisisma: quali sono le loro caratteristiche? E i materiali che si usano per edificarle?

E’ ben noto che l’Italia sia un paese soggetto a sismi, in conseguenza della sua posizione geografia, e si avverte l’esigenza di costruire edifici e case antisisma, soprattutto dopo i terremoti che hanno colpito L’Aquila e la zona di Amatrice. Ma cosa si realizzano queste case? Che materiali bisogna usare?

Le caratteristiche e i materiali delle case antisisma

Sono tre i requisiti principali delle case antisisma, ovvero resistere ai terremoti più forti, essere agibili e mantenere le loro caratteristiche anche dopo il terremoto, ed essere resistenti alla scosse successivi. Se subiscono danneggiamenti, esse si devono riparare brevemente e a costi bassi.

Perché rispettino tali requisiti, queste case devono essere realizzati con determinati materiali, ossia:

  • il legno, che resiste bene alle scosse senza provocare danni alla struttura, tuttavia non è un materiale inerte e può marcire con l’acqua e l’umidità;
  • il cemento armato, capace di assorbire le scosse e provocare meno danni, ma bisogna fare attenzione che sia usato bene nella fase di costruzione;
  • la muratura armata, un materiale più resistente di quelli tradizionali, ma ha un costo maggiore.

Un altro materiale che si usa sempre di più per realizzare queste abitazioni, abbinato con il legno, è la paglia. Questo materiale è più leggero e resistente ai terremoti. Le case di legno e paglia, infatti, permettono l’assorbimento delle vibrazioni e delle accelerazioni in caso di terremoto, riducendo il rischio di fratture che possono compromettere la stabilità della struttura.

La costruzione

I materiali sono importanti, ma lo è anche la costruzione di una casa antisisma, e i sistemi per farlo sono due, ovvero quello a telaio e quello a muratura portante. La prima ha una forma costruttiva la cui struttura portante è in legno, che non viene separata da altri elementi di tamponamento ed irrigidimento, mentre nella seconda i muri portanti formano una parete continua dalla base fino al tetto.

Elementi come pilastri, muri e travi, poi, devono essere fissati in maniera salda al suolo dalle fondamenta, e tali metodi si dividono per:

  • telai con controventi, composti da una trave reticolare verticale che sopporta solo lo sforzo di trazione o di compressione normale;
  • telai resistenti a momento, che resistono sia alle forze sismiche orizzontali sia quelle statiche verticali;
  • pareti di taglio, resistenti e rigidi tra un piano e altro;
  • pareti portanti, con la funzione dei telai, ma a differenza di essi la pareti hanno funzioni portanti.

Non bisogna dimenticare nemmeno i tetti e i solai, che dovrebbero essere leggeri in quanto risentono di più delle sollecitazioni del sisma. Per avere tali requisiti devono essere realizzati in materiali leggeri ma con una buona capacità portante, essere in una posizione baricentrica per mantenere i muri in piedi ed essere resistenti alle spinte orizzontali e verticali di un terremoto.