Bonus mobili: chi può richiederli? E per quali beni?

Non sono solo la costruzione e la ristrutturazione di un immobile che può essere soggetta a detrazioni fiscali e bonus, ma anche i mobili ed altri elementi dell’interno. Ma quali sono i beni detraibili? Chi e come può farne domanda?

I limiti del bonus

In base all’articolo 1 comma 37 della Legge di Bilancio, l’Agenzia delle Entrate può detrarre del 50 % delle spese inerenti alla casa, e tra questi vi è anche l’acquisto di elettrodomestici e mobili. Dal 1° gennaio 2022, il limite di spesa bonus per i mobili ammonta ad un limite massimo di 10000 euro.

Ad usufruire di tale bonus sono i contribuenti che hanno effettuato lavori di ristrutturazione da acquistato mobili e grandi elettrodomestici la cui classe non è inferiori alla A per i forni, E per lavastoviglie, lavatrici ed asciugatrici, ed F per congelatori, frigoriferi ed altri apparecchi con l’etichetta energetica. Non si può estendere alla cessione del credito o allo sconto in fattura.

Sono ammessi, per questo bonus, gli acquisti di mobili ed arredi, come letti, divani, armadi, tavoli, apparecchi di illuminazione, etc, e i grandi elettrodomestici che rientrano nelle classi energetiche già citati, e possono essere inclusi stufe elettriche, forni microonde, apparecchi per la cottura, ventilatori, condizionatori e molti altri. Oltre al tipo di mobile o elettrodomestico, per ottenere il bonus si devono considerare anche dei lavori di ristrutturazione, tra cui:

  • la manutenzione ed il restauro dei singoli appartamenti, come il rifacimento dell’intonaco o la tintura delle pareti, ma anche adeguamenti delle altezze dei solai oppure il ripristino storico-architettonico dell’edificio;
  • la ricostruzione o il ripristino di un immobile, dovuto a danneggiamenti;
  • la ristrutturazione edilizia, che può includere la modifica di una facciata, la realizzazione di una mansarda o di un balcone, o la trasformazione di una soffitta in una di queste due strutture, oppure la costruzione dei servizi igienici per cui ampliare superfici e volumi esistenti;
  • il restauro e la conservazione di un edificio;
  • la manutenzione di parti del condominio, che sia straordinaria oppure ordinaria. Per la prima si intendono anche installazioni di ascensori ed uscite di sicurezza, servizi igienici, sostituzione di infissi esterni, etc.

Le detrazioni

Questo bonus, come è già stato riportato in precedenza, può essere richiesto per un importo massimo di 10.000 euro di spesa e le agevolazioni possono essere di una detrazione del 50 % di tali costi, da ripartire in dieci rate. Chi vuole beneficiarne deve riportare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi, e a quel punto può essere riconosciuta la detrazione nella forma di rimborso fiscale dell’IRPEF. Tali pagamenti, tuttavia, devono essere stati effettuati nelle modalità comunicate dall’ENEA per l’acquisto degli elettrodomestici.

Le modalità di pagamento, indicate all’Agenzia delle Entrare, devono essere quindi effettuati con carta di debito o credito oppure bonifico. Gli assegni e i contanti non sono ammessi. Nel caso di bonifico bancario o postale si deve usare quello specifico predisposto dalle banche e dalle Poste, per le spese edilizie.

Alla dichiarazione dei redditi, quindi, l’utente dovrà allegare anche la ricevuta del bonifico e dell’avvenuta transazione, la documentazione di addebito sul conto corrente, e le fatture dei beni acquistati, che ne riportano la qualità, la quantità e la natura.