L’Italia si aggiorna ed è nata ioabitosocial, la prima piattaforma senza fini di lucro dedicata alla ricerca di soluzioni abitative temporanee di social housing che si rivolge a famiglie e persone singole che per motivi economici, sociali, lavorativi o familiari, hanno necessità di trovare una soluzione abitativa temporanea, da un giorno a 18 mesi.
Al social housing si può rivolgere chiunque, dal lavoratore in mobilità al personale in formazione, dalle giovani coppie agli anziani o giovani. L’iniziativa è della Compagnia di San Paolo con Cassa Depositi e Prestiti e ministero delle Infrastrutture.
La piattaforma si propone di: agevolare la ricerca di soluzioni abitative visualizzando su mappa e l’identificazione di bisogni ed esigenze; rendere visibili e accessibili le realtà di social housing esistenti attraverso l’inserimento sulla piattaforma; ricreare online quella stessa comunità fatta di relazioni e socialità.
Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo, ha spiegato: “Attraverso la piattaforma ioabitosocial vogliamo contribuire a diffondere un nuovo modo di abitare sostenibile, condiviso e accessibile. ioabitosocial è nata dalla crescente richiesta di informazioni riscontrata dal Programma Housing della Compagnia di San Paolo rispetto alla disponibilità di strutture di social housing nel nostro territorio di riferimento. Nel rispondere a questa richiesta abbiamo pensato di accogliere la sfida, non solo per la comunità dei nostri territori, ma per realizzare uno strumento diffuso a livello nazionale e utile sia a tutti i gestori di strutture temporanee di social housing sia alle persone in situazioni di vulnerabilità economica e sociale e a chi cerca una sistemazione a fini turistici/culturali/lavorativi”.
Maria Margherita Migliaccio, Direttore Generale per la Condizione Abitativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, afferma: “Nel nostro Paese, soprattutto in alcune aree metropolitane, permangono tuttora per alcune categorie sociali situazioni di forte disagio abitativo che riguardano cittadini a basso reddito o svantaggiati per vari motivi. La specializzazione della domanda abitativa, dovuta alla trasformazione delle strutture familiari, ai fenomeni migratori, alla povertà e alla marginalità urbana, ai lavoratori atipici, agli anziani, agli studenti, ai soggetti in ricerca di soluzioni abitative temporanee comporta l’adozione di politiche abitative sempre più mirate”.
E prosegue: “Si tratta di definire, procedendo contemporaneamente ad un riposizionamento degli strumenti di solidarietà, una nuova politica abitativa nazionale a carattere ordinario individuando un flusso di risorse continuativo che consenta di programmare interventi che, unitamente al sostegno finanziario degli enti locali, concorrano a sviluppare un’adeguata offerta di alloggi sociali in grado di dare efficaci risposte alla forte domanda riscontrabile nel Paese e nelle varie modalità e forme con le quali si presenta sul territorio. In questo solco si inserisce la piattaforma ioabitosocial volta a favorire l’incontro fra domanda e offerta di social housing nel nostro Paese, quindi strumento utile anche per contribuire alla gestione di politiche abitative rivolte alle categorie sociali deboli come, ad esempio, quelle sottoposte a sfratto esecutivo per morosità incolpevole dovuta a diminuzione del reddito, conseguente nella maggior parte dei casi alla perdita del posto di lavoro”.
Paola Delmonte di Cdp aggiunge: “Un’iniziativa che può aiutare a dare risalto agli operatori sociali impegnati nel social housing”.